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Una grande scoperta in neuroscienze: il fattore Mozart

mercoledì 15 Novembre 2017

Vincenzo Galatro ci svela i segreti della mente musicale e del metodo di Mozart

Tutti possiamo imparare a suonare con il training giusto.

Senza che ce ne rendiamo conto, la Scienza continua a evolvere, grazie a menti eccelse come quella di Vincenzo Galatro, docente, autore e ricercatore in Neuroscienze e Psicologia cognitiva, di fama internazionale, massimo esperto mondiale sul cervello di Mozart oltre che enfant prodige.

In collaborazione con l’Università degli studi di Siena (Italia), ha avviato e condotto un innovativo filone di ricerca su un costrutto psicologico, prima inesistente, da lui chiamato “Intelligenza Engrammatica”, scoprendo tutto ciò che c’è da sapere su quello che ha definito “Fattore Mozart”, arrivando a comprendere e disvelare come funziona una mente musicale, guidandoci su come svilupparla, avvantaggiandocene in ogni ambito esistenziale.

Non tutti possono diventare grandi musicisti, ma un grande musicista può nascondersi dentro ciascuno di noi, dice il Professore. Quali sono i meccanismi neurologici e i processi mentali alla base delle menti straordinarie che spiccano nel campo della musica?Ce lo spiega nel suo libro, “Il Segreto di Mozart. Una nuova e rivoluzionaria teoria”.

Esisterebbe, dunque, un pentagramma di neuroni, un rigo musicale, un asse cartesiano su cui è possibile imprimere e successivamente ricordare le note di qualsiasi opera musicale o melodia.Mozart memorizzava, in pratica, la musica con il semplice ascolto e successivamente era in grado di suonare senza bisogno di spartiti.“Se Mozart potesse parlarci oggi”, ci spiega l’Autore, “la cosa più sensata sarebbe domandargli “come pensi?. Capire, cioè, qual è il suo particolare modus cogitandi, perché è proprio il modo in cui usiamo il nostro cervello che fa la differenza sul lavoro e nella vita”.Mozart poteva ritenere nella memoria -in modo durevole o, forse, per sempre- quanto stava componendo, sia nella totalità che nei dettagli, ma non ci ha mai detto né tramandato in alcun modo il suo “metodo” e come ci riusciva.

Vincenzo Galatro, sfruttando la propria esperienza di bambino prodigio, ha il merito di aver proiettato luce sull’enigma della genialità del famoso musicista, sui suoi processi cognitivi e sui meccanismi di funzionamento del suo cervello, ideando un metodo di apprendimento.

Per sviluppare l’Intelligenza Engrammatica bisogna attivare un sistema neurologico specifico del cervello, un dispositivo innato di acquisizione del linguaggio musicale (Music Acquisition Device, MAD).Galatro ha elaborato un algoritmo neurologico in grado di potenziare le facoltà cognitive legate all’apprendimento della musica e che, contemporaneamente, svolgono una funzione determinante nel miglioramento di tutte le funzioni cognitive.Conla sua scoperta ha aperto nuovi scenari applicativi in diversi campi, dalla medicina all’ingegneria informatica, superando e completando, senza sostituirli, i metodi di insegnamento tradizionali.

È, dunque, possibile che, con una applicazione costante e seguendo le indicazioni del ricercatore, chiunque fra noi non sappia neanche leggere una nota musicale, arrivi a livelli simili a quelli di Mozart, un genio dotato di raro e precoce talento? Una vera e propria programmazione neurologica che porta a una riconfigurazione del nostro cervello.

Scientificamente, in effetti, il principale fattore ambientale capace di modificare il comportamento è l’apprendimento. Sviluppando le facoltà cognitive, canalizzandole in determinati settori, accogliendo di buon grado gli stimoli, concentrandoci cognitivamente e deconcentrandoci emotivamente, tutti siamo in grado di migliorare le nostre prestazioni. Qui non si tratta di provare ad apprendere in due giorni come funzionano i sistemi e trading binari, ma di approcciarci a quell’arte complessa costituita dalla concatenazione di note musicali, imparando a combinarle formando insiemi armoniosi e unitari. Ed è vero che la mente si potenzia attraverso l’abitudine, la sensibilizzazione sistematica e la registrazione continua dell’esperienza sensoriale ovvero con un training cognitivo. Quello che è senz’altro sensazionale è avere stabilito un rapporto di previsione sulla prospettiva di apprendimento e di potenziamento che ha chiunque fra noi abbia la volontà di impegnarsi per 60 ore nell’applicazione del metodo Galatro. La sua efficacia dipende dall’esercitazione pratica. È l’allenamento che produce risultati.

Se è stato scoperto questo, c’è da chiedersi di cosa siamo capaci, quali sono i potenziali nascosti della nostra mente e quanti ne verranno disseppelliti col tempo?

 

Vi invito a visitare il sito di Vincenzo Galatro: www.ilsegretodimozart.com.

 

 

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