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Università, alla Kore torna Cataldo Salerno: ” Sogno un Ateneo Sicilia”

venerdì 12 Marzo 2021

Rieletto all’unanimità per acclamazione, Cataldo Salerno è ancora una volta presidente di UniKore. Un ritorno a casa per quello che è considerato uno dei fondatori dell’Università della Sicilia Centrale Kore e che arriva dopo una breve assenza seguita alle dimissioni dalla presidenza nel 2019.

Tra continuità e nuove sfide, Salerno spiega quali siano le sue idee per il presente e soprattutto per il futuro della Kore.

L’anno accademico 2020-2021 ha visto la nascita della Facoltà di Medicina e Chirurgia, autorizzata dal Ministero dell’Università e della Ricerca lo scorso il 14 aprile, all’inizio della pandemia. Matricole oggi e futuri medici domani, sono gli studenti che per primi hanno sperimentato gli effetti della Dad.

Così, anche la Kore si è riconvertita a una dimensione in gran parte telematica mantenendo però la qualità del rapporto con gli studenti. In breve tempo sono stati allestiti servizi nuovi e on line. Lezioni, biblioteca, open day, esami e lauree a distanza mantenendo un equilibrio tra sicurezza e qualità formativa.

Direttamente connessa alla Facoltà di Medicina, c’è anche un’altra questione: quella della realizzazione di un nuovo Policlinico. Un progetto impegnativo, ancora in fase embrionale ma da realizzare entro i prossimi sei anni. Cruciale sarà l’indicazione del luogo che avverrà di concerto tra le università dell’Isola e la Regione Siciliana. Salerno lo immagina nella Sicilia Centrale, un “luogo baricentro” e che tuttavia, nonostante l’ambizione del Presidente, potrebbe non essere Enna.

A proposito dei rapporti con il territorio e in particolare con il Comune il Presidente, nel ribadire che” l’Università sta ad Enna ma non può essere una struttura comunale”, parla di “normali e rispettose relazioni istituzionali che avvengono quando si incrociano interessi e procedure ma restano alcune criticità con l’attuale amministrazione comunale”.

Il riferimento è al progetto da 8 milioni di euro per la creazione di una residenza universitaria. Già approvato dal Ministero e con l’impegno di un cofinanziamento statale, l’iter è bloccato  dal Comune che non fornisce la licenza a costruire.

Sulle motivazioni Salerno preferisce non sbilanciarsi ma, il sospetto che la realizzazione di centinaia di nuovi posti letto in città vada a ledere gli interessi degli affittacamere, esiste e non ne fa mistero. Tuttavia, secondo il Presidente “a un’università in cui solo il 5% di studenti proviene da Enna e che per il restante 95% coinvolge fuori sede (per la maggior parte fuori provincia), servirebbe una maggiore offerta di residenzialità qualificata.

Ci aspetteremo maggiore collaborazione dall’Amministrazione comunale e non impedimenti rispetto ai quali siamo già impegnati in diverse sedi giurisdizionali. Evitiamo le polemiche andando avanti cercando di  guardare la nostra corsia e non quella  degli altri. Dobbiamo andare veloci per recuperare secoli di ritardo”

Diatribe a parte, resta massima la concentrazione sull’Ateneo. Interessante, la riflessione di Salerno sullo stato attuale del sistema universitario italiano e in particolare sul “laboratorio Kore” secondo cui “la pandemia e la riduzione della mobilità, hanno di fatto cambiato tra le famiglie e tra gli studenti siciliani, la percezione del sistema università meridionale.

Al netto delle differenze economiche e occupazionali, il contesto formativo e culturale del Sud non ha nulla da invidiare alle realtà del Centro Nord. Per questo, in un clima di collaborazione e dialogo tra pubblico e privato, si deve ambire alla creazione di una regione universitaria in grado di sviluppare pienamente il potenziale del brand Sicilia.

Quello insomma che accade in Irlanda. Su una popolazione di poco superiore ai 4 milioni di abitanti, può vantare ben 24 atenei attraendo studenti provenienti da ogni parte del mondo”

Una visione ambiziosa che va di pari passo con la capacità degli Organi dell’Ateneo di intercettare gli ambiti strategici delineati dal Recovery plan.

Oltre all’attenzione per la Facoltà di Medicina, la Kore sta potenziando e rinnovando infatti quei percorsi universitari green e digitali. Dal prossimo anno, il Corso di Laurea in Ingegneria ambientale si trasformerà e avrà un piano di studi diverso, potenziato sui temi della riqualificazione, della diminuzione del consumo di suolo e della mobilità sostenibile.

Previsto poi un nuovo corso –sempre nell’area Ingegneria ambientale- per il recupero ambientale e la  produzione ecosostenibile. Diverse le intese stipulate tra l’Ateneo e tutte le raffinerie presenti da Siracusa ad Augusta.  Del resto, proprio nella rada di Augusta, la Kore lavora da tempo per il monitoraggio anche grazie all’ausilio di un drone sottomarino, in grado di andare in aree altamente inquinate e pericolose per l’uomo.  Il nuovo corso sarà immediatamente professionalizzante.

Nell’ambito dell’ Ingegneria informatica infine, ampio spazio agli studi  sull’intelligenza artificiale e sulla sicurezza digitale anche a livello internazionale in area medica curando consulenza a software informatici di farmaci di nuova generazione.

 

 

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