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Università, lavoro e formazione professionale in Sicilia: Pnrr occasione di rilancio post-Covid | CLICCA PER VIDEO E FOTO

martedì 23 Novembre 2021

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La seconda giornata della Conferenza regionale Istruzione – Scuola, Università e Formazione professionale in Sicilia” si è conclusa presso l’Aula magna del Dipartimento Scienze economiche, aziendali e statistiche dell’Università degli Studi di Palermo, già inaugurata ieri a Sala d’Ercole di Palazzo dei Normanni, alla presenza del ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa.

L’iniziativa è stata promossa dalla Regione Siciliana, con il sostegno del Fondo sociale europeo. Un incontro sulle prospettive di futuro dell’istruzione in Sicilia, dopo il dramma della pandemia da Covid 19, che si costruisce con il confronto tra le forze culturali e produttive della società, con la condivisione di una visione di sviluppo, con la pianificazione degli investimenti del Pnrr, perché il Piano nazionale di ripresa e resilienza è la grande opportunità economica per rilanciare il sistema educativo regionale.

Ed è questa l’occasione per raccogliere riflessioni da parte di chi, ogni giorno, vive i luoghi di studio e di formazione. Partendo dallo stato attuale di questi settori e dall’analisi delle criticità presenti, si sono avanzate proposte e saranno posti obiettivi per il futuro, puntando a una nuova visione di modelli educativi che va di pari passo con l’Europa, con le priorità di intervento e gli standard qualitativi comunitari.

Lo ha spiegato bene l’assessore regionale dell’Istruzione e della Formazione professionale, Roberto Lagalla, l’iniziativa sostenuta dal governo Musumeci ha lo scopo di favorire scelte dell’azione politica coerenti con il superamento delle criticità esistenti e prospetticamente capaci di migliorare il rendimento quali-quantitativo dei processi di istruzione e formazione in Sicilia. Questo anche utilizzando le maggiori risorse provenienti dai programmi europei post-Covid che, se ben utilizzate, permetteranno di rendere più agevole e adeguato il superamento delle sfide educative che il comparto è chiamato ad affrontare.

L’evento – ha sottolineato l’assessore Lagalla – ha rappresentato un momento prezioso di condivisione, raccolta di proposte e idee provenienti dai tanti attori del complesso sistema educativo della Regione. Adesso mi aspetto il rafforzamento di un patto con la società, con i giovani e le famiglie. Dobbiamo restituire voce e protagonismo a tutti gli attori del mondo dell’istruzione”.

Abbiamo un Pnrr gratificante sul piano delle risorse messe a disposizione per l’istruzione  e la formazione, e stiamo lavorando alla correzione di diseguaglianze e ritardi operativi. Il governo Musumeci in questi anni ha puntato sulla qualità e cambiare la tipologia del rapporto tra il governo della Regione e il mondo della scuola, dell’università e della formazione professionale, stimolando un protagonismo e partecipazione degli studenti”, ha aggiunto l’esponente dell’Esecutivo regionale.

Nel corso di questo lungo dibattito all’Università di Palermo si è aperto un focus istituzionale su “Covid e Fragilità”, rispetto al quale è intervenuto l’assessore regionale della Salute Ruggero Razza. 

Intanto, sulla questione DAD introdotta per la diffusione dei contagi da Coronavirus nelle scuole, Razza ha ribadito che “La nostra regione è stata quella che è andata meno nella didattica a distanza. E’ stata l’unica ad istituire le Usca scolastiche ed è stata tempestiva nei provvedimenti di chiusura e di riapertura. E questo, da un punto di vista della sicurezza sanitaria, è la dimostrazione di un sistema adeguato e che ha retto.  – ha ribadito l’assessore Razza –  Applichiamo protocollo controllo bisettimanale, siamo abbastanza soddisfatti delle misure scelte, abbiamo adottato qualche volta delle decisioni forti quando magari qualche amministrazione comunale poteva pensare di usare la prevenzione oltre ragionevole scelta per creare magari consenso. Siamo stati abbastanza coraggiosi, abbiamo stabilito principio che le ordinanze sindacali assunte previo parere Istituto di prevenzione: tutto questo ha portato a una scuola che in Sicilia è stata più in presenza“. 

Alla Salute è dedicata la Missione 6 del PNRR, e gli interventi di questa componente intendono rafforzare le prestazioni erogate sul territorio grazie al potenziamento e alla creazione di strutture e presidi territoriali, il rafforzamento dell’assistenza domiciliare, lo sviluppo della telemedicina e una più efficace integrazione con tutti i servizi socio-sanitari.

Siamo la seconda regione d’Italia per quanto riguarda la dotazione dei fondi del Pnrr, circa 800 milioni di euro. Dentro questi investimenti c’è la possibilità di rinnovo di quasi tutte le tecnologie, la realizzazione degli ospedali di Comunità, delle Case della Salute, c’è la Telemedicina, e quindi l’interconnessione tra l’ospedale, le centrali operative e le esigenze di ogni cittadino, c’è l’investimento sulle cure domiciliari. C’è tanto che può consentire un completamento della nostra rete. Accanto a queste risorse che arrivano dal Pnrr, voglio dire che il governo Musumeci ha fatto la sua parte: più di 1 miliardo in tecnologie ed investimenti in infrastrutture che si stanno realizzando. Si parlava di ricerca e a Palermo nascerà il più grande centro di ricerca che è il Ri.Med, quindi c’è un lavoro che ci può consentire di guardare con fiducia al futuro”.

La pandemia, da un lato, ha ricordato a tutti noi il valore universale della salute, la sua natura di bene fondamentale e la rilevanza dei servizi sanitari pubblici, dall’altro, ha reso ancora più evidenti alcuni aspetti critici sul fronte del sociale.

Grandi questioni sociali devono essere affrontate: il rapporto tra la salute e l’ambiente, il cambiamento del clima, l’alimentazione, l’obesità tra i giovani, il diabete, per gli anziani l’invecchiamento e le neuropatie. Dobbiamo lanciare lo sguardo a quella che sarà la società dei prossimi vent’anni”, conclude l’assessore Razza.

Giovanna Marano, l’assessore alla Scuola del Comune di Palermo e delegato Anci Sicilia, ha sottolineato che “Il primo dato su cui bisogna riflettere è la dispersione scolastica a cui l’istruzione pubblica deve dare risposta, a partire dalle esigenze di tempo pieno, alle diseguaglianze territoriali. Palermo e Catania hanno 7 classi su 100 di tempo pieno, mentre a Milano è esattamente al contrario, e su questo fronte il governo nazionale deve fare delle scelte immediate per ricucire in Sicilia questo divario. La scuola deve essere un ascensore sociale, deve essere inclusiva ed innovativa per contrastare efficacemente la povertà educativa”.

Dunque, i temi che hanno fatto da filo conduttore a tutta la manifestazione sono stati tanti: contrasto alla povertà educativa, promozione del diritto allo studio, superamento dei divari territoriali, internazionalizzazione e interconnessione con il mondo del lavoro.

 

 

 

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