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Vaccini, in Sicilia rapporto medici-cittadini superiore alla media

lunedì 29 Marzo 2021

Il Lazio ha un medico ogni 767 abitanti (dato peggiore a livello nazionale) e procede piu’ spedito rispetto alla Lombardia (un “camice bianco” ogni 697 cittadini) con le somministrazioni dei vaccini. La sperequazione delle somministrazioni dei vaccini anti-Covid nelle regioni d’Italia non puo’ essere motivata, dunque, con lo scarso numero di medici sul territorio italiano ne’ con una distribuzione non adeguata del personale sanitario.

C’e’ un sostanziale equilibrio, infatti, tra la presenza di medici nelle vare aree del Paese e il quadro demografico della Penisola. Su 104.821 “camici bianchi” che lavorano in Italia, al Nord opera il 45,2% del totale, percentuale che si sovrappone al 46,3% degli abitanti del settentrione. Al Centro, lavora il 19,7% dei medici italiani e in quelle zone vive il 19,8% della popolazione, mentre al Sud i camici bianchi sono il 22,6% e i la percentuale demografica si attesta al 23,0%; nelle Isole, invece, i “dottori” sono il 12,5% e i cittadini il 10,9% del totale. Questi i dati di un’analisi del Centro studi di Unimpresa realizzata per capire se l’inefficienza registrata, in alcune regioni italiane, nei primi mesi del piano vaccinazioni puo’ essere legata a uno squilibrio nella ripartizione del personale medico: in media il rapporto, su scala nazionale, e’ di un medico ogni 569 abitanti.

Secondo l’analisi del Centro studi di Unimpresa, che ha elaborato dati della Corte dei conti, dell’Istat e del ministero della Sanita’, in Italia i medici sono 104.821: il rapporto con la popolazione (59,6 milioni) e’ di uno ogni 569 cittadini. Questi, piu’ nel dettaglio, i dati delle cinque regioni piu’ grandi: in Lombardia vive il 16,8% della popolazione e i medici sono il 13,7% del totale: 14.378 “camici bianchi” corrispondono a uno ogni 697 abitanti; nel Lazio risiede il 9,7% della popolazione e i medici sono il 7,2% del totale: 7.500 “camici bianchi” corrispondono a uno ogni 767 abitanti. Il Lazio, dunque, ha meno medici della Lombardia, ma le somministrazioni del vaccino procedono piu’ spedite. In Campania il rapporto tra medici e abitanti e’ di uno a 632: i “camici bianchi” sono 9.043 (8,6% del totale) in una regione che ospita il 9,6% della popolazione. In Veneto, il rapporto tra medici e abitanti e’ di uno a 604: i “camici bianchi” sono 8.079 (7,7% del totale) in una regione che ospita l’8,2% della popolazione. La Sicilia ha un rapporto tra medici (8.939, pari all’8,35% del totale) e cittadini (8,2% della popolazione italiana) piu’ favorevole rispetto alla media nazionale: un “camice bianco” ogni 545 abitanti.

Quanto alle macroaree, al Nord il rapporto tra medici e cittadini e’ di uno a 583. Nelle otto regioni settentrionali operano 47.353 medici (45,2%) e la popolazione ospitata corrisponde al 46,3% del totale. Al Centro, i “camici bianchi” sono 20.602, uno ogni 574 abitanti: corrispondono al 19,7%, percentuale sostanzialmente identica a quelle della popolazione ospitata, pari al 19,6%. Al Sud sono presenti 23,711 medici, pari al 22,6% del totale, mentre la popolazione corrisponde al 23,0% del totale nazionale. Nelle Isole, i medici totali sono 13.155, pari al 12,5%, con la popolazione complessiva che corrisponde al 10,9% del totale nazionale, mentre il rapporto tra “camici bianchi” e cittadini e’ di uno ogni 382.
La Sardegna e’ la regione d’Italia con la maggior presenza di personale sanitario in rapporto alla popolazione: un medico ogni 382 abitanti, con un totale di 4.216 “camici bianchi” pari al 4,0% del totale e la popolazione che e’ pari al 2,7% degli italiani.
Per trovare rapporti cosi’ favorevoli, bisogna spostarsi in Valle d’Aosta: i medici totali sono 311 (uno ogni 402 abitanti), pari allo 0,3%, con la popolazione complessiva che corrisponde allo 0,2% del totale nazionale. Un medico ogni 440 abitanti, poi, in Umbria che ospita l’1,5% della popolazione e ha l’1,9% dei “camici bianchi”.

Un medico ogni 454 abitanti in Toscana che ospita il 6,2% della popolazione e ha il 7,8% dei “camici bianchi” (8.137). E ancora:
un medico ogni 464 abitanti in Liguria che ospita il 2,6% della popolazione e ha i 3,1% dei “camici bianchi” (3.286). In Friuli Venezia Giulia, i medici totali sono 2.698, pari al 2,5%, con la popolazione complessiva che corrisponde al 2,9% del totale nazionale, mentre il rapporto tra “camici bianchi” e cittadini e’ di uno ogni 464. In Basilicata, i medici totali sono 1.163, pari all’1,1%, con la popolazione complessiva che corrisponde allo 0,9% del totale nazionale, mentre il rapporto tra “camici bianchi” e cittadini e’ di uno ogni 476. In Abruzzo il rapporto tra medici e abitanti e’ di uno a 483: i “camici bianchi” sono 2.681 (2,6% del totale) in una regione che ospita il 2,2% della popolazione. Un medico ogni 505 abitanti in Calabria, regione che ospita il 3,2% della popolazione e ha il 3,6% dei “camici bianchi.

Nelle Marche il rapporto tra medici e abitanti e’ di uno a 506: i “camici bianchi” sono 2.989 (2,9% del totale) in una regione che ospita il 2,5% della popolazione. In Piemonte vive il 7,2% della popolazione e i medici sono l’8,1% del totale: 8.446 “camici bianchi” corrispondono a uno ogni 510 abitanti. Nel Trentino-Alto Adige risiede l’18% della popolazione e i medici sono l’1,9% del totale: 2.010 “camici bianchi” corrispondono a uno ogni 536 abitanti. Un medico ogni 541 abitanti in Emilia-Romagna che ospita il 7,5% della popolazione e ha il 7,9% dei “camici bianchi” (8.245). In Puglia il rapporto tra medici e abitanti e’ di uno a 595: i “camici bianchi” sono 6.646 (6,3% del totale) in una regione che ospita il 6,6% della popolazione. In Molise il rapporto tra medici e abitanti e’ di uno a 702: i “camici bianchi” sono 429 (0,4% del totale) in una regione che ospita lo 0,5% della popolazione.

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