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Verifica green pass: in Sicilia 800 mila lavoratori non ancora vaccinati

sabato 18 Settembre 2021

E’ certo: la verifica del green pass scatterà presso tutti i luoghi di lavoro, dunque i lavoratori, sia del settore privato che di quello pubblico, saranno obbligati ad esibire la certificazione verde. Lo ha stabilito il decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri il 16 settembre. E se parliamo di controlli, la Sicilia conta ancora 800 mila lavoratori non vaccinati, secondo l’ultimo report della Regione Siciliana.

L’obbligo di ingresso in ufficio con il green pass scatta dal 15 ottobre per tutti i dipendenti pubblici. Vale anche per chiunque svolga una attività lavorativa nel settore privato, per accedere al posto di lavoro è necessario possedere ed esibire su richiesta il famoso passaporto verde

Secondo quanto scritto nella bozza normativa, nel settore privato chiunque svolga attività lavorativa deve possedere ed esibire su richiesta il certificato verde, per accedere al luogo di lavoro in cui effettua la prestazione , prevedendo la possibilità per il datore di lavoro di chiedere al proprio di dipendente di comunicare anticipatamente, prima dell’arrivo sul posto di lavoro , il possesso del green pass. In questo modo sarà possibile verificare preventivamente il rispetto della regola. La bozza prevede che la richiesta, teoricamente, possa essere avanzata anche agli smart workers o a chi è in trasferta.

Deve avere la certificazione verde anche chi svolge volontariato o formazione, a qualsiasi titolo, nella PA o da privati, anche con contratti esterni. Le nuove regole non si applicano, invece, agli esenti esenti in possesso di idonea certificazione.

Anche, negli uffici giudiziari scatta l’obbligo del green pass dal 15 ottobre, che si estende ai Magistrati ordinari, amministrativi, contabili e militari, avvocati e procuratori di Stato, componenti delle commissioni tributarie non potranno accedere agli uffici senza green pass. Le disposizioni si applicano anche ai magistrati onorari, mentre non si applicano agli avvocati e altri difensori, consulenti, periti e altri ausiliari del magistrato estranei alle amministrazioni della giustizia, testimoni e parti del processo.

Poi ci sono le sanzioni pecuniarie tra i 600 e 1.500 euro per i lavoratori sprovvisti di green pass. Restano ferme le conseguenze disciplinari previste dai diversi ordinamenti di appartenenza. Per i datori di lavoro che non abbiano verificato il rispetto delle regole e che non abbiano predisposto le corrette modalità di verifica è prevista una sanzione da 400 a 1.000 euro.

Scatta la sospensione dello stipendio, infatti per i dipendenti della Pubblica amministrazione la retribuzione viene sospesa dal primo giorno in cui si presentano al lavoro senza la certificazione verde. Non sono previste conseguenze disciplinari e si mantiene il diritto alla conservazione del posto di lavoro. Non ci sono conseguenze disciplinari e si mantiene il diritto alla conservazione del posto di lavoro. Nel settore privato i dipendenti comunicheranno di non avere il green pass o che non saranno in grado di esibirlo all’accesso nel luogo di lavoro saranno considerati assenti senza diritto alla retribuzione fino alla presentazione del certificato verde. Anche in questo caso, non ci sono conseguenze disciplinari e si mantiene il diritto alla conservazione del posto di lavoro. Per le imprese con meno di 15 dipendenti la sospensione dall’attività lavorativa scatta dal quinto giorno di mancata presentazione della certificazione verde e la durata può corrispondere a quella del contratto di lavoro stipulato per la sostituzione. E comunque per un periodo non superiore a 10 giorni e non oltre il termine del 31 dicembre 2021.

Il datore di lavoro può sostituire il lavoratore sospeso, solo nelle imprese con meno di 15 dipendenti. Il decreto prevede infatti che la sospensione in caso di mancata presentazione della certificazione verde (che scatta dal quinto giorno) possa corrispondere alla durata del contratto di lavoro per la sostituzione. Comunque per un periodo non superiore a 10 giorni e non oltre il termine del 31 dicembre 2021.

 

 

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