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Violenza sulle donne: arriva in Parlamento il reddito di coraggio per rifarsi una vita

domenica 25 Novembre 2018

Nella giornata della lotta alla violenza sulle donne, arriva dalla Sicilia l’annuncio ufficiale di una imminente proposta di legge che già nei prossimi giorni arriverà all’esame parlamentare per l’istituzione di un sostegno economico alle tante donne che vivono l’incubo del femminicidio.

La senatrice siciliana di Forza Italia, Urania Papatheu ha predisposto, infatti, un emendamento alla Legge di Bilancio per la nascita del cosiddetto “Reddito di coraggio”. L’iniziativa a sostegno delle donne potrebbe incontrare una maggioranza trasversale ed ottenere un voto favorevole, come già avvenne nei giorni scorsi per l’emendamento su Capri, allora presentato dalla stessa esponente di FI.

“Silenzioso, pervasivo, devastante – afferma Papatheu –il dramma della violenza sulle donne è un male che opprime la nostra società ed è compito delle Istituzioni fare molto di più delle buone intenzioni per contrastarlo, prevenirlo e debellarlo. Al di là delle utili parole che si spendono nei convegni, sulla carta stampata e in tv, è arrivato il momento di agire con maggiore vigore e coraggio. Coraggio, è proprio questa la parola chiave. Declinata nella duplice accezione, il coraggio di denunciare e quello di investire. Lo Stato deve avere il coraggio di investire di più, molto di più, nella prevenzione e nel supporto, affinché le donne abbiano più coraggio, perché meglio tutelate, di denunciare i loro aguzzini. Alle donne bisogna garantire un “reddito di coraggio”.

lo slogan della Papatheu

“Piuttosto che sperperare denari per elargire inutile assistenzialismo con il reddito di cittadinanza – spiega la senatrice Papatheu -, maggioranza e governo abbiano il coraggio, di dare alle donne che denunciano un sussidio mensile che permetta loro di essere libere. I costi della denuncia non sono soltanto psicologici, ma anche e soprattutto materiali. Farsi una nuova vita, cambiare casa, spesso anche città, in alcuni casi lavoro, è gravoso ed oneroso. Non tutte possono permetterselo. La stragrande maggioranza no. Bisogna garantire alle donne che denunciano un assegno mensile. E sarà proprio questa la priorità che sottoporrò al Governo e alla maggioranza, ma anche all’esame delle opposizioni, presentando un emendamento alla legge di bilancio, nella speranza che venga accolto e diventi patrimonio politico di questa legislatura”.

In Italia ci sono 6 milioni di donne vittime di violenza (una su tre), l’80% di loro subisce maltrattamenti dentro le mura domestiche e nel 65% dei casi con dei bambini presenti. La proposta del “Reddito di coraggio” potrebbe dare una risposta alle tante donne sprofondate nell’incubo di un “sogno sbagliato”, troppo spesso sopraffatte da rigidi schemi e brutali comportamenti di uomini ancorati a vecchi stereotipi ancestrali e accecati da logiche primordiali di possesso della dignità altrui. Dentro tutte queste storie c’è la sofferenza ma anche il coraggio di donne che vogliono riprendersi la loro dignità per dare un senso e una prospettiva a una vita da riconquistare.

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