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Zona rossa, a Catania i ristoratori scendono in piazza contro le chiusure

lunedì 25 Gennaio 2021
ristoranti tavoli plexiglass
Foto Fb

Secondo un comunicato stampa dei Confcommercio, i ristoratori e tutti gli operatori del mondo della somministrazione si danno appuntamento alle ore 10 di mercoledì 27 gennaio in via Etnea, davanti l’ingresso della Villa Bellini, a Catania.

Una manifestazione regolarmente autorizzata dalla Questura di Catania per protestare pacificamente contro la zona rossa e la chiusura di bar, ristoranti, pizzerie e le attività di somministrazione in genere.

Un’occasione per far conoscere alla stampa e all’opinione pubblica la loro posizione in merito ai provvedimenti restrittivi adottati dal governo nazionale e da quello regionale. I ristoratori, infatti, chiedono di tornare a lavorare e spiegano anche il perché è possibile riaprire le loro attività.

PERCHÈ LA RIAPERTURA NON COSTITUISCE UN PERICOLO:

  1. Ristoranti, bar e negozi non sono luoghi primari di trasmissione del Covid, come sostenuto dall’OMS. Vedasi in tal senso decisione provincia autonoma di Bolzano.
  2. La trasmissione del Covid è più diffusa in riunioni presso prime o seconde case dove è impossibile esercitare il controllo da parte delle forze dell’ordine.
  3. Ridurre gli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali, come si è fatto, non ha prodotto alcuna riduzione dei contagi.
  4. Non è giusto penalizzare solo alcune categorie, mentre davanti a poste, banche, patronati e uffici si verificano assembramenti.
  5. Non ha senso chiudere tutte le attività commerciali e lasciare incontrollati i trasporti pubblici, che restano il primo vero grande veicolo di diffusione del Covid.
  6. Non possiamo pagare contributi, affitti, personale, utenze e tasse in quanto le nostre attività hanno aperto in maniera discontinua senza produrre reddito.

Così si rivolge la categoria al Presidente del Consiglio e al Presidente della Regione, confermando l’impegno a lottare contro il Covid ma anche la ferma volontà di salvare l’economia del Paese.

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