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Il G7 a Taormina, appello ai potenti del mondo: un nuovo piano Marshall per la ripresa del Mediterraneo

venerdì 26 Maggio 2017

Un appello ai governanti riuniti da oggi a Taormina. Una lettera aperta che sarà inviata al presidente Trump e al presidente del Consiglio dei Ministri Gentiloni dalla “Fondazione Il Mediterraneo”, per chiedere di guardare al “Mare Nostrum” come cuore politico, economico e culturale del futuro. Per auspicare un nuovo Piano Marshall per la ripresa del Mediterraneo. 

Siamo orgogliosi come Siciliani di offrire la nostra Terra, con le sue bellezze, la sua storia, la sua cultura ai Grandi della Terra in occasione del vertice del G7 che si svolge a Taormina.

Tutto il mondo guarda con speranza a quest’avvenimento per le grandi questioni che travagliano il Pianeta e per le possibili soluzioni che saranno adottate.

Il nostro appello vuole richiamare l’attenzione sul grande tema del Mediterraneo, un’area su cui s’intrecciano i più gravi e drammatici problemi: le guerre, la fame, la povertà, il terrorismo, il fenomeno epocale dell’immigrazione, a cui occorre rispondere con la pace, lo sviluppo, l’integrazione e la solidarietà.

L’augurio è pertanto che questo vostro incontro non si risolva in una gita turistica, ma che ma ponga le basi perché dal Mediterraneo si avvii un percorso di collaborazione che costruisca un nuovo ordine mondiale in cui tutti i popoli possano vivere in pace e prosperità.

Ne ha bisogno l’Europa, ne ha bisogno l’America, ne ha bisogno il mondo.

In primo luogo la pace! Senza la pace non si superano gli squilibri sociali ed economici, non si ferma l’immigrazione, non si costruisce il futuro.

Ecco perché occorre sconfiggere il terrorismo, restituire una patria ai palestinesi, garantire la sicurezza a Israele, tutte condizione per realizzare il sogno di fare del mediterraneo una area smilitarizzata e denuclearizzata.

Infine un grande progetto sviluppo per un’area potenzialmente dinamica e vocata agli scambi economici e commerciali. Agroalimentare, Turismo, Beni culturali, Ambiente, Cultura e Istruzione, sono settori che potenzialmente rappresentano un’occasione di sviluppo per un’area vocata agli scambi economici, commerciali e culturali.

Ci chiediamo se tutto questo, al di là dei propositi sbandierati per essere diffusi dai media di tutto il mondo, sia realmente all’ordine del giorno di questo G7.

Ci interessa sapere cosa intendono fare in concreto gli Usa e i “sette grandi” per sconfiggere il terrorismo. Quale ruolo possa svolgere l’Europa nello scacchiere internazionale: se continuare a vivere da continente gregario, oppure incominciare a contare davvero.

E non ultima, la Sicilia, cuore di questo Mediterraneo, scelta non a caso per ospitare il vertice internazionale. La nostra Isola non può e non deve restare nell’immaginario collettivo “portaerei nel Mediterraneo” (come venne ribattezzata in un lontano passato), ma è tempo che cominci a svolgere in modo concreto il compito che le spetta naturalmente quale luogo di interscambio economico e culturale fra il Nord e il Sud del Mondo, centro del Mediterraneo, non soltanto geografico, ma soprattutto geopolitico.

Chiediamo un nuovo PIANO MARSHALL, come avvenne nel dopoguerra per il rilancio economico e finanziario dell’Europa e la sua ricostruzione, che rappresentò uno dei momenti più alti della solidarietà internazionale e in un primo tempo fu condiviso anche dall’Unione sovietica.

Allora questo Piano si chiamò “piano per la ripresa europea”, oggi lo chiameremo Piano per la ripresa del Mediterraneo.

Maurizio Scaglione

Presidente Fondazione Il Mediterraneo

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