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Quattro studenti risolvono il problema delle false notizie su Facebook

venerdì 2 Dicembre 2016
debunking

Quattro studenti universitari americani hanno creato, in sole 36 ore, un programma che mette in evidenza le notizie false su Facebook come risposta alla pretesa che falsi siti di informazione possano aver condizionato le elezioni presidenziali degli Stati Uniti a favore di Donald Trump, il tutto con il motto “Smettiamola di vivere una menzogna.”
“Siamo stati tutti abbastanza stupiti dal risultato elettorale. C’è stato un grande dibattito sulle notizie false. Facebook ha detto che il problema era troppo grande da affrontare ma abbiamo voluto vedere se lo potevamo risolvere”. Questo quanto detto da Anant Goel, uno dei membri del team,
Prima della Hackathon Princeton, una competizione di programmazione, i quattro studenti non si conoscevano l’un l’altro. Il programma funziona in maniera semplice: ci sono due diversi controlli per decidere se una notizia è falsa o meno. Prima di tutto viene esaminata la fonte tramite dei database, che producono un punteggio circa la sua affidabilità. Solo in seguito viene controllato il contenuto dell’articolo, da cui l’algoritmo estrae le parole chiave per trovare notizie correlate su altri siti di informazioni, attribuendo un secondo punteggio.
Sulla base dei due risultati il programma attribuisce quindi un punteggio totale, definendo la news finta o meno. All’inizio della settimana, Buzzfeed News ha riferito che Facebook aveva realizzato una task force composta da “decine” di persone per affrontare tale problema in quanto è stato rivelato che, durante il periodo delle elezioni, i click e le condivisioni dedicate alle notizie false erano superiori rispetto a quelli dedicati alle vere informazioni.
Ma Anant capisce anche il motivo per cui Facebook potrebbe non essere stato in grado di affrontare il problema da solo, temendo di dover censurare i suoi utenti e affidando tale problematica, probabilmente, ad una società terza.
Il gruppo di studenti ha reso disponibile il codice del software in modalità open-source, in modo che altri sviluppatori possano migliorarlo.

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