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Fuga dal Pd, Apprendi lascia e si candida con la lista di Fava

giovedì 28 Settembre 2017
Apprendi

“Aderisco al progetto di Claudio Fava, convinto che possa essere risolutore per i tanti problemi che ci ritroviamo, principalmente perché il governo guidato da Crocetta è stato condiviso dal centro sinistra con protagonista il Partito Democratico.  Sin dalle prime riunioni del pd dichiarai che per parlare della nuova competizione elettorale, bisognava sciogliere il giudizio sull’operato del Governo Crocetta, che a mio avviso era veramente disastroso, mentre c’era chi sosteneva che non tutto era da buttare. Questa diversità di giudizio non mi avrebbe permesso di fare una campagna elettorale sincera nei confronti degli elettori e di tutti i cittadini. Il mio giudizio sul Governo è netto, la Sicilia è  arretrata su tutto, sopratutto sul fronte del lavoro e dei rifiuti, per questo metto a disposizione della lista “cento passi” la mia storia e la mia esperienza, candidandomi
nel collegio di Palermo. Il lavoro il nostro obiettivo, indispensabile per lottare contro la criminalità”.

Con questa dichiarazione, il deputato regionale del Pd (almeno così era fino a oggi) aderisce alla lista di Claudio Fava, con cui sarà candidato alle regionali. L’abbandono era nell’aria da giorni.

Ad Apprendi sarebbe stata fino all’ultimo sollecitata la candidatura per Arcipelago Sicilia, Megafono e Pd a sostegno di Micari, ma alla fine la scelta è caduta su “Cento passi per la Sicilia“. Fava sarà capolista a Palermo Catania e Messina poi tutti in ordine alfabetico.

Apprendi nel 2012 è stato eletto con 6.533 preferenze nel collegio di Palermo e provincia. Un pesantissimo colpo per il Pd, che secondo molti analisti della politica rischia seriamente di prendere un solo seggio a Palermo.

Tra i fattori di rottura, la bocciatura dei disegni di legge presentati da Apprendi che prevedevano l’impossibilità di candidarsi a chi avesse condanne definitive dalla Corte dei conti e non avesse restituite le somme, ed il controllo delle spese elettorali da parte dei partiti. Disegni di legge bocciati dall’assemblea regionale siciliana per volontà della attuale maggioranza di governo regionale.

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