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Messina, 17 mila abitanti persi dal 2001. Cresce invece il commercio

venerdì 22 Dicembre 2017
messina

Scende ancora il numero dei residenti e la classe prevalente attualmente nelle fasce di reddito a Messina ora è quella da 15mila a 26mila € (27,12 %), il vero segnale positivo arriva invece dal commercio.

Questo e molto altro lo rivelano i dati del servizio comunale statistica che rispetto alle precedenti rilevazioni risalenti all’anno 2012 evidenziano la crescita del numero di contribuenti nelle classi da 26mila a 55mila euro (da 20,62 a 22,28 %), da 55mila a 75mila euro (da 2,36 a 2,43%) e da 75mila a 120mila euro (da 1,71 a 1,79 %).

Stando ai report comunali la principale classe economica in città è una fascia che si difende dalla crisi ma non può concedersi particolari esborsi economici nell’arco dell’anno. Diminuiscono i contribuenti delle altri classi in particolare quelli oltre 120mila (da 0,56 a 0,52 %) e quelli privi di reddito (da 0,76 a 0,56 %). Messina, secondo i redditi anno 2016 riferiti al 2015, presenta, rispetto al territorio siciliano un numero inferiore di contribuenti tra 0 e 10mila euro e valori più alti per la classi da 75mila a 120mila euro.

Eloquenti anche i dati riguardanti le imprese: nel primo trimestre 2017 le imprese registrate nel Comune di Messina sono 19mila 955, dato più o meno stabile dal 2014 (19mila 882) ad oggi, con un calo nel 2016 (19mila 628) ora colmato. Il settore più forte è il commercio, con 6mila 423 imprese del settore, poi 2493 imprese di costruzioni, 1527 manifatturiere e 1126 di alloggio e ristorazione.

Il report “Messina in cifre 2017” che ha stimato complessivamente nove sezioni tematiche sulle quali valutare lo stato attuale della città (Territorio, Trasporto Pubblico, Rumore, Rifiuti, Acqua, Scuola, Turismo, Imprese e Reddito), mostra in modo a dir poco preoccupante soprattutto il calo demografico in atto nella città dello Stretto. Il crollo è tutto nei numeri e non si presta a molte interpretazioni e ad altro che non sia, in sostanza, la crisi economica ed occupazionale che attanaglia il territorio peloritano. Si registrano 1594 abitanti in meno in soli sei mesi, dal 31 dicembre 2016 al 30 giugno 2017, con una flessione da 236mila 962 a 235mila 368.

Nel censimento del 2001 gli abitanti erano 252mila 026, il calcolo è presto fatto, meno 17mila abitanti negli ultimi 17 anni, una media di mille abitanti in meno all’anno che, negli ultimi tempi, è ancora aumentata. Nel 2016, infatti, Messina ha perso 1477 abitanti a causa dei flussi naturale di 767 abitanti (1738 nati e 2505 morti) e di un saldo migratorio di 710 abitanti (2560 iscritti e 3270 cancellati). Va anche notato che mentre al censimento del 2001 Messina aveva praticamente gli stessi abitanti di Verona, 13esima e 12esima città italiana per popolazione (252mila 026 abitanti Messina, 252mila 520 abitanti Verona), oggi le due città hanno ben 23mila abitanti di differenza, visto che il Comune scaligero ha ora 258 mila abitanti.

Luci ed ombre pure nei dati del turismo. Nel 2016 le strutture ricettive del territorio del Comune risultano in aumento (+8,57%, da 70 a 76), valore determinato dalla crescita degli esercizi extra alberghieri ed in particolare dei B&B (+37,5%, da 32 a 44) e degli alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale (+42,86%, da 7 a 10). Diminuiscono però, complessivamente in posti letto (-35,52%, da 3.277 a 2.113) a causa della riduzione delle strutture alberghiere (da 24 a 20, di cui 5 a quattro stelle, 5 a tre stelle, 2 a due stelle e 8 residenze turistico-alberghiere) e dei campeggi e villaggi turistici (da 3 a 1). In città nel 2016 sono stati registrati 38.702 arrivi, di cui 31.702 italiani e nello specifico 15.374 siciliani (seguono Lazio, Campania, Calabria, Puglia e Lombardia), con una permanenza media di circa 2 giorni, leggermente più alta 2,03 per gli italiani contro 1,84 per i cittadini stranieri.

Tra i 7mila stranieri, 4mila 611 arrivano dall’Europa. Ci sono 724 francesi, 532 greci, 529 spagnoli, 503 britannici, 494 tedeschi e poi 451 messicani. Infine, l’anno 2016 ha fatto segnare un aumento del movimento di croceristi in città rispetto all’anno precedente (367mila 269 passeggeri, +12,07%), seppur con valori decisamente più contenuti di quelli registrati nell’anno 2013, quando si ebbero complessivamente 501mila 316 passeggeri.

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