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Nudi alla meta? Le oasi naturiste in Sicilia e qualche chicca da … scoprire

mercoledì 30 Maggio 2018
Naturismo

Nudi alla meta? Il naturismo o nudismo sta assurgendo sempre più a filosofia di vita. L’Anita (Associazione Naturista Italiana), l’Uni (Unione Naturisti Italiani), l’UNS, Unione naturisti siciliani, Assnait , Associazione Naturisti Italiani,  affermano, congiuntamente, che il loro obiettivo non è quello di mostrarsi, ma di accrescere il proprio benessere attraverso un’inebriante sensazione di libertà e appartenenza alla natura, solo in luoghi opportuni per non ledere la sensibilità altrui.

Una delle prime chicche per nudisti, che vogliamo raccontarvi, è nata nel 2016 a Londra, si chiama “The Bunyady” ed è un ristorante in cui si cena rigorosamente in costume adamitico. La seconda, invece, nella Grande Mela, New York, e vede i commensali, oltre a essere nudi, gustare goduriosamente piatti afrodisiaci direttamente sulla pelle della propria compagna/compagno che, per una serata, si trasforma in “piatto di portata”. In entrambi i casi si cena a lume di candela, con separé in bambù per romatici tête-à-tête, posate commestibili e senza disturbanti tablet e cellulari requisiti all’ingresso.

Potreste obiettare che si tratta di metropoli lontane anni luce dalle nostra realtà, ma ecco lo scoop della vostra Patti Holmes: si ventila che a Taormina, un tempo nota come la Disneyland del peccato, si stia per aprire un ristorante “en déshabillé“, per accontentare la clientela innamorata della Sicilia e delle sue oasi naturiste. Tra queste, proprio nei pressi di Taormina, la spiaggia di Rocce Bianche, nota a livello internazionale, e quella di Forza d’Agrò, in contrada Parrino, la prima meta ufficiale per nudisti della Sicilia.

Nella nostra Isola esistono già varie strutture e tra questi: un B&B a due passi di Mazara del Vallo, immerso nel verde, che ha sposato questo tema tanto da organizzare pacchetti naturisti con guide che vi consiglieranno le mete più belle, crociere e mini crociere rigorosamente senza veli, compresi lo skipper e la hostess di bordo che provvederà a farvi da cuoca, guida turistica e baby sitter. Proprio a Mazara del Vallo c’è la spiaggia “Capo Feto“, un arenile selvaggio , circondato da macchie di natura mediterranea e con un mare cristallino, una tra le spiagge nudiste più belle dell’isola.

Passando dalla provincia di Trapani a quella di Siracusa troviamo, a Cassibile, un agriturismo a gestione familiare e, seguendo il trend australiano e americano, stanno cominciando a spuntare, come funghi, sempre nel siracusano, campeggi per famiglie naturiste.

Adesso piccolo elenco dei paradisi adamitici siciliani:

Nel Catanese: la spiaggia naturista di Acireale, nei pressi del Mulino, e un’altra, più vicina alla città etnea, in località Caito, raggiungibile doo aver attraversato l’ultimo binario della stazione.

Nel Trapanese: un tratto di costa della splendida San Vito lo Capo, in una zona ricca di calette e insenature che si raggiungono da Castellammare del Golfo, seguendo le indicazioni per la Riserva dello Zingaro; in località Guidaloca, una spiaggia che si raggiunge lasciando l’auto in prossimità della galleria della Tonnara di Scopello e facendo un piccolo tratto a piedi; nei pressi di Selinunte, la spiaggia della Foce del fiume Belìce, adiacente a una bella pineta, e allo svincolo Castelvetarno, proseguendo per Selinunte, in prossimità della casa con la scritta gialla “Spiaggia nudista”, imboccate la sterrata che va al mare, sapendo che zona naturista è a sinistra.

Nel Siracusano: le spiagge alla foce del fiume Ciane, dopo un chilometro dal frequentatissimo lido Sayonara ed Eloro, non lontana da Vendicari.

Nell’Agrigentino: l’imbarazzo della scelta: Eraclea Minoa, la spiaggia della Foce del fiume Platani e Torre Salsa; a Lampedusa, nei pressi dell’Isola dei Conigli, la scogliera di “Ballata Bianca” e la spiaggia di località Guitgia.

Nel Palermitano: Lascari, con due differenti località, la prima nei pressi della spiaggia attrezzata delle Salinelle e la seconda in contrada Gorgo Lungo; più vicina a Palermo, la riserva naturale di Capo Gallo-Barcarello, raggiungibile a piedi oltrepassando le piattaforme in cemento della cosiddetta Fossa del Gallo. Sempre a Sferracavallo, nei pressi del capolinea dell’autobus, c’è la spiaggia delle Vergini, un’insenatura isolata molto amata.

Il nudismo, che sembra una pratica così moderna e trasgressiva, in realtà è un’idea vecchia di secoli. Era già praticata tra popoli di culture totalmente diverse tra loro come Giapponesi, Greci, Romani e Hawaiani. Testi che risalgono ai primi anni del cristianesimo testimoniano, inoltre, la completa mancanza di pregiudizio nei confronti del nudo. I primi battesimi di uomini, donne e bambini, infatti, si svolgevano senza alcun abito addosso. Il nudismo inteso in chiave “moderna”, invece, comincia a svilupparsi in Germania sul finire dell’800 e nel resto dell’Europa, soprattutto in Francia, Danimarca, Svezia, Croazia, subito dopo la Prima Guerra Mondiale; in Italia, isole comprese, un po’ dopo. Concludiamo con un simpatico aforisma di Guido Rojetti: “I campi nudisti sono per gente che non ha nulla da nascondere“.

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